12 novembre 2025

TAGLI ALLE DISABILITA'

Articolo scritto da Gabriella Scrimieri

Il  Governo Meloni ha attuato tagli nei fondi per le disabilità, in particolare, sono stati spostati 350 milioni di euro dal Fondo Unico per le disabilità al Superbonus

Il Governo Meloni ha attuato tagli nei fondi per le disabilità, in particolare, sono stati spostati 350 milioni di euro dal Fondo Unico per le disabilità al Superbonus.  Questi fondi, originariamente previsti per il triennio 2023-2025, sono stati destinati ad altri scopi e il loro rifinanziamento è previsto solo a partire dal 2026. Ma vi sono anche altri tagli che riguardano le barriere architettoniche e il rinvio della riforma sulla disabilità.

I TAGLI:

  • Fondo Unico per la disabilità: 350 milioni di euro destinati all'attuazione della legge delega sono stati spostati su altre voci di spesa, come il Superbonus.
  • Bonus barriere architettoniche: Il bonus è stato limitato a interventi specifici come scale, rampe e ascensori.
  • Riforma della disabilità: La riforma è stata rinviata di almeno un anno.

o  In passato, il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) forniva alcune categorie di ausili gratuitamente o a prezzi ridotti, ma nel 2023-2024 sono emersi segnali di riduzione dei fondi destinati a questi dispositivi, portando a maggiori difficoltà per le persone con disabilità nell’acquisto di carrozzine, protesi e altri presidi medici. In alcune regioni, i costi per l'acquisto di ausili specifici sono stati in parte trasferiti sui cittadini, creando un onere aggiuntivo. Nel nuovo aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e del “nomenclatore” nazionale, molti componenti delle carrozzine (anche elettriche) non sono più rimborsati dallo Stato, o le Regioni stanno negando il rimborso. Ad esempio: “Dal 1° gennaio 2025 non è più garantita la sostituzione delle parti essenziali delle carrozzine elettriche e manuali.”

o  Un’interrogazione parlamentare (Atto n. 4-02169, sen. Magni (senatore)) testimonia che dal 1° gennaio 2025 alcune Asl non garantiscono più “riparazioni e sostituzioni degli ausili, batterie, motori delle carrozzine elettriche, joystick e ruote” come precedentemente coperti.

Criticità emerse:

  • Nonostante l’introduzione del nuovo nomenclatore e del fondo, varie associazioni e soggetti del settore segnalano che alcune prestazioni/ausili risultano difficili da ottenere o non più garantite con la stessa modalità di prima.
  • Ad esempio, la Confimi Industria Sanità ha riportato che “il SSN non fornisce carrozzine su misura, ausili per diabetici e per donne con tumore al seno” in attesa della commissione che revisioni il nomenclatore.
  • Un’interrogazione al Ministero segnala che per le carrozzine a motore elettrico: “iniziative urgenti” sono state richieste perché la copertura/fornitura risulta incerta.
  • Un’interrogazione parlamentare denuncia che il Nomenclatore tariffario è obsoleto e non riflette i costi attuali degli ausili, e solleva critica sulla modalità di fornitura tramite gara che potrebbe ledere la personalizzazione del presidio.

Sul piano dei fondi:

  • Anche se è stato istituito il Fondo unico per l’inclusione (Legge 2023/213), viene segnalato che alcuni fondi precedenti sono stati abrogati o incorporati, il che può generare transizione e potenziali vuoti.
  • Secondo una nota dell’ANCI, il “Fondo per le politiche in favore delle persone con disabilità (già Fondo per la disabilità e la non autosufficienza)” è ridotto per il 2024.

Ricordiamo che la Costituzione Italiana tutela le persone affette da disabilità principalmente attraverso gli articoli 2, 3 e 38, che stabiliscono il riconoscimento dei diritti inviolabili, il principio di uguaglianza e la rimozione degli ostacoli di natura sociale ed economica. 


Fonti

https://www.lindipendente.online/2025/06/18/costretti-a-pagare-per-muoversi-meloni-taglia-i-fondi-per-le-carrozzine-elettriche/#:~:text=Costretti%20a%20pagare%20per%20muoversi,le%20carrozzine%20elettriche%20%2D%20L'INDIPENDENTE

https://firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/4900001

https://www.dinamopress.it/news/taglio-ai-fondi-per-le-persone-con-disabilita-il-governo-riduce-gli-stanziamenti/

https://tg24.sky.it/economia/2023/11/13/fondi-disabilita-manovra-2024#:~:text=350%20milioni%20tolti%20dal%202023,ai%20progetti%20di%20vita%20indipendente%22.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/02/24/il-governo-ha-rinviato-di-almeno-un-anno-la-riforma-della-disabilita-le-associazioni-vogliono-affossarla/7886971/#:~:text=Governo%20Meloni%20*%20Il%20rinvio%20a%20sorpresa:,volta%2C%20proprio%20coloro%20che%20dovevano%20invece%20beneficiarne

https://www.repubblica.it/cronaca/2023/10/20/news/manovra_superbonus_legge_disabilita-418297138/#:~:text=Cronaca-,I%20350%20milioni%20per%20i%20disabili%20spostati%20sul%20Superbonus:%20%E2%80%9C%C3%88,il%20gioco%20delle%20tre%20carte%E2%80%9D&text=ROMA%20%E2%80%94%20Disabili%20come%20bancomat%20di,disabili%20sempre%20in%20coda?%C2%BB.



Autore: Gabriella Scrimieri 17 novembre 2025
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Il Diabete è una delle più diffuse malattie croniche non trasmissibili e rappresenta una patologia complessa, che, per il suo forte impatto socio-economico e sanitario , necessita di una forte attenzione istituzionale. È definito dall’OMS come “disordine metabolico ad eziologia multipla, caratterizzato da iperglicemia cronica con alterazioni del metabolismo dei carboidrati, dei lipidi e delle proteine, derivanti da difetti della secrezione insulinica o dell’azione insulinica o di entrambe”. In Italia si stima la presenza di 4 milioni di persone con diabete diagnosticato, pari al 6,2% della popolazione, con un trend in aumento negli ultimi anni. A queste si aggiungono 1,5 milioni di casi non diagnosticati. La prevalenza cresce con l’età, fino al 20% tra gli over 75, ed è maggiore tra gli uomini (6,9%) rispetto alle donne (5,7%). La distribuzione è fortemente condizionata da fattori territoriali e sociali: le Regioni del Sud registrano una prevalenza del 7,9%, contro il 5,5% del Nord-Est. Il diabete risulta inoltre tre volte più frequente tra chi ha basso livello d’istruzione o difficoltà economiche. La prevenzione del diabete evidenzia differenze significative tra Nord e Sud Italia, con il Sud e le Isole che registrano tassi di prevalenza più elevati, in parte a causa di stili di vita e condizioni socio-economiche differenti. Queste disuguaglianze si riflettono nell'esposizione ai fattori di rischio e nella disponibilità di risorse per la prevenzione e la gestione della malattia, anche se le strategie preventive di base, come la dieta sana e l'attività fisica, sono le stesse in tutto il paese. Tra i principali fattori di rischio , la sedentarietà e l’eccesso ponderale restano in primo piano. Nel 2023 il 46,3% degli adulti era in sovrappeso e l’11,8% obeso, con valori più alti negli uomini e nel Mezzogiorno. Nei bambini di 8-9 anni (sorveglianza OKkio alla Salute 2023), il sovrappeso riguarda il 19% e l’obesità il 9,8%, con tendenza alla stabilizzazione ma differenze marcate tra Nord e Sud sussistono in maniera importante. Anche tra gli adolescenti (studio HBSC 2022) si osservano abitudini alimentari scorrette, consumo ridotto di frutta e verdura e insufficiente attività fisica quotidiana. La Legge 130/2023, che introduce gli screening pediatrici per diabete tipo 1 e celiachia, viene indicata come esempio di politica di prevenzione precoce. Ma è possibile applicarla in tutte le regioni? Mentre sul fronte economico, la spesa pubblica per i farmaci antidiabetici ha raggiunto 1,45 miliardi di euro nel 2023 (+7,6% rispetto al 2022). L’aumento è attribuito soprattutto all’espansione delle terapie con GLP-1 e gliflozine, a fronte di una lieve contrazione nell’uso delle insuline combinate. Il costo sociale e sanitario è molto elevato: il diabete e le sue complicanze pesano moltissimo sul Sistema Sanitario Nazionale, motivo per cui bisognerebbe investire tanto sulla prevenzione. La Prevenzione primaria si basa su principi fondamentali, quali: - Promuovere stili di vita sani, alimentazione bilanciata e corretta, attività fisica, controllo del peso, aderenza alla terapia. - Migliorare la diagnosi precoce, identificare subito le persone nella fase “prediabete” o ad alto, rischio per prevenire la malattia conclamata. - Garantire equità territoriale e sociale. Assicurare l’accesso alle attività di prevenzione screening e cura ovunque. - Favorire l’integrazione tra settore sanitario, comunità, scuola ambiente. Fonti: Legge 16 marzo 1987, n. 115, recante “Disposizioni per la prevenzione e la cura del diabete mellito” Ministero della Salute Relazione 2024 https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2023/09/27/23G00140/sg https://www.sanita33.it/governo-e-parlamento/6434/diabete-in-italia-4-milioni-di-casi-e-forti-disuguaglianze-focus-su-prevenzione-e-stili-di-vita-sani.html
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