Chi Sono
Professione, etica e impegno sociale
Mi chiamo
Gabriella Scrimieri e la mia vita è intrecciata alla
cura, all’ascolto e alla
ricerca di giustizia.
Sono un’infermiera dirigente, una professionista che da anni opera nel settore della
sanità, convinta che la competenza tecnica non sia sufficiente se non accompagnata da
empatia, etica e responsabilità.
Ho conseguito una
Laurea Specialistica in Scienze Infermieristiche e un
Master di II livello in Gestione dei Servizi Sanitari.
Parallelamente, studio con passione
Scienze Politiche, perché comprendere le dinamiche sociali e istituzionali significa anche saper tutelare meglio le persone, soprattutto quelle più fragili.
Nel corso della mia carriera ho ricoperto diversi ruoli: dall’assistenza diretta nei
reparti di area intensiva, al
coordinamento infermieristico, fino alla
dirigenza sanitaria.
Ogni esperienza mi ha permesso di vedere da vicino il volto umano della sofferenza e di capire quanto il sistema sanitario, pur tra eccellenze e dedizione, spesso lasci indietro chi più ha bisogno.
Sono anche
Presidente dell’Associazione di Volontariato Ali di Leonardo ODV, un progetto nato per trasformare l’esperienza professionale in
aiuto concreto verso chi vive la fragilità e per portare sostegno anche in missioni sanitarie all’estero.
Oltre la professione: la voce di Atena
Nel tempo ho compreso che la mia vocazione non poteva esaurirsi nel lavoro in corsia. Sentivo il bisogno di
raccontare, di dare spazio a chi non viene ascoltato, di affrontare temi che uniscono la
sanità alla
giustizia sociale.
Da questa esigenza è nato il mio blog, La Fragilità di Atena, uno spazio dove la parola diventa strumento di consapevolezza e libertà.
Scrivo di politica interna, estera e politica sanitaria con particolare riferimento alle
ingiustizie.
Ogni articolo nasce dal desiderio di trasformare esperienze difficili in occasione di riflessione e crescita collettiva.
Credo che il
confronto e la
conoscenza siano le basi di una società più equa.
Parlare anche di
malasanità significa affrontare non solo un problema clinico, ma anche culturale e sociale: la mancanza di ascolto, la solitudine, l’indifferenza istituzionale.
Per me, scrivere è un atto di libertà. È il modo più autentico per reagire, dare voce a chi non ce l’ha e non accettare silenzi o verità taciute.

"Le ingiustizie sono qualcosa di insopportabile e inaccettabile per me. Far emergere la verità e farla conoscere è la prima forma di libertà di ognuno".
Un invito al dialogo
Ogni giorno incontro persone che portano dentro di sé una forma di fragilità, e in ognuna di loro vedo una
possibilità di rinascita.
Il mio impegno è far sì che nessuno si senta solo nel proprio percorso, che ogni difficoltà diventi occasione di
consapevolezza e
forza condivisa.
Se anche tu hai vissuto esperienze di
ingiustizie
legate all'ambito
sanitario e/o sociale, scrivimi.
Questo spazio è dedicato a chi crede nel potere delle parole e del dialogo come strumenti di cambiamento.

Contattami per condividere la tua esperienza o approfondire temi legati alla sanità, al sociale e alle ingiustizie sanitarie.
Il dialogo è l’unico strumento per costruire comprensione e solidarietà.




