Italia sempre più povera e investimenti per aiutare i cittadini sempre meno prioritari
Articolo scritto da Gabriella Scrimieri

Siamo così sicuri che gli investimenti fatti negli ultimi anni siano proprio a favore dei cittadini, che sono gli stessi che pagano le tasse?
La crescita economica è stagnante, l’Italia cresce molto meno rispetto ad altri paesi europei. Il PIL pro capite è rimasto quasi fermo agli anni 2000, mentre gli altri paesi hanno continuato a crescere. Ma per quale motivo? Forse per mancanza di investimenti, soprattutto nel sud e nelle infrastrutture?
La produttività del lavoro è cresciuta poco a causa della lenta burocrazia, la scarsa digitalizzazione delle imprese anche qui dovuto a bassi investimenti.
La popolazione italiana è tra le più anziane al mondo. Meno giovani, meno forza lavoro, meno contributi, più spesa per pensioni e sanità. Allacciandoci a questo concetto l’Italia secondo i dati ISTAT 2025 è tra i paesi dove si vive più a lungo ma si vive peggio. Quindi più malati, meno prevenzione, più costi sanitari.
La fuga dei cervelli altro problema annoso. L’Italia spende in formazione e qualificazione di giovani che poi a causa di migliori condizioni emigrano all’estero. L’Italia in compenso non attrae cervelli e quindi giovani qualificati da altri paesi.
Il nostro mercato del lavoro è rigido. Alta disoccupazione giovanile, molto diffuso il lavoro precario e sottopagato. E inoltre Nord e Sud vivono realtà molto diversificate.
Il debito pubblico oggi supera il 140% del PIL, questo riduce margini di manovra di investimenti, più interessi sul debito che assorbono risorse impiegabili in istruzione, scuola, sanità, ricerca. Inoltre il debito pubblico in Italia è aumentato nel 2024 + 91,5 miliardi in 12 mesi, e nel giugno 2025 si attestava a + 116,6 miliardi rispetto all’anno precedente. In sintesi un aumento del debito di 170-200 miliardi in poco più di un anno e mezzo.
Altro dramma è l’inflazione e la perdita di potere d’acquisto. Negli ultimi anni l’inflazione ha eroso i salari reali. Gli stipendi degli italiani sono tra i più bassi in Europa scesi addirittura sotto il periodo degli anni 90’.
L’evasione fiscale stimata attorno a 100 miliardi l’anno. E i vincoli europei imposti appunto dall’Europa che ha creato grandi difficoltà delle imprese italiane a competere con aziende di paesi a basso costo.
MA PERCHE’ L’ITALIA E’ SEMPRE PIU’ POVERA?
Anche per investimenti sbagliati e non priorità per il paese che assorbono risorse che dovrebbero essere destinate alla sanità, alla scuola, ai trasporti.
In Italia stiamo inseguendo le misure imposte dall’America di TRUMP. Ad oggi siamo quasi al 2% del PIL in spesa per armamenti e difesa, che in futuro dovrà raggiungere il 5% del PIL.
Poi abbiamo il Ponte sullo stretto di Messina e le Olimpiadi.
Le spese militari sono considerate da questo governo ormai una priorità. Infatti l’Italia ha aumentato le spese per la difesa negli ultimi anni. Ad oggi siamo in prima linea per aver già chiesto un prestito per acquisto di armi e difesa. Il governo italiano ha avanzato una richiesta per accedere al fondo europeo SAFE per la difesa, al fine di ricevere finanziamenti nel settore bellico. La richiesta prevede l’accesso a 14 miliardi di euro in cinque anni, con rimborsi da spalmare in 45 anni. Il fondo SAFE è una delle iniziative previste dal piano di riarmo lanciato dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Questo prevede la raccolta di una somma pari a 150 miliardi di euro da erogare sotto forma di prestiti diretti agli stati che ne fanno richiesta. La richiesta per l’Italia è stata prodotto ed inviata nella notte del 29 luglio dopo un vertice tra la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, Antonio Tajani, Matteo Salvini e Guido Crosetto.
Intanto nel 2024 abbiamo già speso 30 miliardi di euro, valore in crescita rispetto agli anni precedenti.
Il ponte sullo stretto è un’altra priorità rispetto al welfare, sanità, scuola .Il costo stimato è di 14 miliardi di euro, ma potrebbe salire. Forse servirebbero prima le strade, le ferrovie e i trasporti funzionanti invece che i voli pindarici che potrebbero fallire a spesa dei contribuenti.
Poi abbiamo le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. Costo previsto 3 miliardi di euro tra fondi pubblici e privati. Il rischio che si potrebbe verificare (come spesso accade in Italia) è che le opere restino incompiute sottoutilizzate e abbandonate dopo l’evento, come avvenuto già ad Atene ne 2004 e a Torino nel 2006. Il ritorno sociale ed economico sarà all’altezza degli investimenti iniziali? Non dimentichiamo anche l’oneroso problema della deforestazione.
In sintesi spingere risorse pubbliche verso opere a bassa priorità sociale, lasciare indietro settori cruciali come la sanità, la scuola il welfare, la lotta alla povertà e l’istruzione, creare un debito pubblico senza un reale ritorno per i cittadini, è da vero suicidio per noi “non politici e liberi cittadini”.
Una politica pubblica efficace dovrebbe valutare costi e benefici sociali, non solo economici e politici. Investire prima dove c’è maggior bisogno, evitare sprechi e opere faraoniche non sostenibili e non urgenti.
Un welfare sbagliato significa che molti soldi vanno a sostenere pensioni e spesa corrente, meno la prevenzione., l’educazione e lo sviluppo sociale. Il basso investimento per l’istruzione significa meno investimenti sul capitale umano, insegnanti, ricerca, formazione digitale. Questo peserà sulla competitività futura, sull’attrarre nuovi cervelli, sull’innovazione e la tecnologia avanzata.
Fonti:
https://pagellapolitica.it/articoli/crescita-italia-bassa-ue-commissione-previsioni
https://quifinanza.it/economia/spese-difesa-130-miliardi-manovra-2026/933242/
https://www.flcgilromaelazio.it/istruzione-italia-ultima-in-europa-per-investimenti/
https://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/archivi/radiocor.html
https://www.istat.it/wp-content/uploads/2025/05/Rapporto-Annuale-2025-integrale.pdf
https://www.istat.it/produzione-editoriale/rapporto-annuale-2025-la-situazione-del-paese-il-volume/
https://valori.it/rapporto-istat-


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